È da un po’ che eravamo fermi con il blog ma il nostro ultimo viaggio ci ha ispirato non poco e ci ha fatto tornare la voglia di condividere un piccolo vademecum per affrontare una città grande e ricca di esperienze e monumenti come Parigi. O magari sarà solo il racconto del nostro breve tour da cui partire per organizzare un viaggio che tocchi un po’ tutte le attrazioni principali ed evitare gli errori fatti da noi 😉

Innanzitutto c’è da specificare la stagione in cui abbiamo visitato Parigi e cioè l’autunno. Questo fattore ha influito notevolmente sul nostro programma: la pioggia ha scombussolato tutti i nostri piani! Avendo a disposizione solo tre giorni avevamo deciso di escludere i musei per riuscire a visitare quanti più monumenti e quartieri possibili ma, man mano che si avvicinava la data di partenza e le previsioni meteo peggioravano, abbiamo prenotato qualche visita come il Musee d’Orsay, l’Opera Garnier e la Saint-Chapelle. Riguardo quest’ultima vi consigliamo di prenotarla solo se si ha la certezza che ci sarà il sole perché i colori delle vetrate cambiano totalmente!
Armatevi di ombrello e kway e seguiteci, inizia il giro 😉
GIORNO 1
Arrivati all’aeroporto Charles De Gaulle ci siamo accorti che il treno che ci avrebbe portato in città con soli 30 minuti sarebbe stato in manutenzione proprio per i successivi tre giorni. Abbiamo ripiegato facilmente con l’autobus Roissy Bus che con 13 euro in un’oretta ci ha portati alla centralissima fermata Opera. Facilmente perché le biglietterie automatiche sono subito prima dell’uscita dal terminal e la fermata è subito dopo l’uscita dall’aeroporto. In ogni caso morale della favola: controllate anche questi aspetti prima di partire! Se avete voglia di una colazione veloce da portare con voi sul bus optate per Brioche Doree, è una catena non male con prezzi fissi.
Arrivati a Opera c’è la stazione Metro: Parigi ha una metro capillare, che ti porta ovunque in poco tempo, con corse frequenti. Non è il massimo della pulizia e i passaggi tra una linea e l’altra sono un po’ labirintici, non sempre ci sono le scale mobili. Controllate sempre la vostra Sortie ma state tranquilli perché sono ben segnalate.
Il costo di una singola tratta è di 1,90 euro, ovviamente vi conviene optare per un abbonamento. Se avete intenzione di visitare monumenti e attrazioni vi conviene informarvi per il Paris Visite, altrimenti solo per i mezzi c’è il Mobilis o, soluzione scelta da noi, un carnet da 10 biglietti a 16,90 euro: se prendete i mezzi meno di 10 volte al giorno vi conviene.
Dicevamo: da Opera abbiamo raggiunto il nostro hotel, un Ibis budget senza infamia e senza lode: piccolo, poco dispendioso e in buona posizione. Insomma in pieno stile Ibis. Eravamo vicinissimi a Place de la République, esattamente a metà tra le stazioni metro di République e Oberkampf. Non abbiamo potuto fare il check-in ma hanno un comodo deposito bagagli quindi, liberatici dal peso, siamo partiti alla volta della prima zona da visitare: île de la Cité e île Saint Louis. Purtroppo la pioggia ci ha accompagnato tutto il tempo quindi un angolino carino come Square du Vert-Galant era impraticabile; Notre Dame, nella sua maestosità, purtroppo può essere ammirata solo dall’esterno.

Purtroppo molti locali non erano attrezzati per sedersi all’esterno, sicuramente una zona che rende al meglio in primavera.
Nonostante avessimo deciso di pranzare molto velocemente in stile street food abbiamo deciso di fermarci e sederci un attimo per fare mente locale e non mangiare sotto la pioggia. Abbiamo trovato una delle tante piccole boulangerie che servono prodotti freschi e veloci, Hurè. Consigliata la Quiche Lorraine!
Attraversato il Pont d’Arcole si arriva nella bellissima Place de l’Hotel de Ville sede del Municipio.



Dopo pranzo è toccato alla zona Louvre: scendendo a Louvre-Rivoli entrerete direttamente nella corte interna del palazzo che dà accesso alla grande piazza fiancheggiata dalle ali della magnifica struttura e la piramide di vetro al centro. Il connubio tra antico e moderno accresce la bellezza della piazza.


Da lì la scelta più ovvia potrebbe essere quella di proseguire verso le Jardin de Tuileries, se invece vi dirigerete a destra e supererete le arcate entrerete nella zona del Palais Royal: visitate i giardini e perdete un po’ di tempo tra le colonne bianche e nere di Buren.



Noi dopo uno stop forzato, sempre causa pioggia, abbiamo preso la metro e abbiamo raggiunto l’Arc du Triomph.

Maestoso e ammiratissimo ce lo siamo lasciato alle spalle per percorrere quello che sapete già essere uno dei viali più belli al mondo: gli Champs Elysee. I palazzi elegantissimi, i negozi che esplodono di bellezza e l’ampiezza del viale meritano una lunga e tranquilla passeggiata.


Percorreteli tutti, non vi accorgerete nemmeno di essere arrivati all’altezza del Grand e Petit Palais. Attenzione perché il primo è in ristrutturazione fino al 2025!


Imboccate la strada che divide i due palazzi e sbirciate dentro le grandi vetrate, fidatevi. In pochissimo sarete su Pont Alexandre da cui vedrete la mitica Tour Eiffel.

È quasi ora di cena, non possiamo che consigliarvi il Quartiere Latino. Avrete una infinita scelta di locali e tipi di cucina da provare. È vivo e pieno di ragazzi. Magari buttate un occhio ai menù per non entrare e avere qualche sorpresa. Parigi è abbastanza cara in fatto di ristoranti! Noi vi consigliamo Le Buisson Ardent in particolare la cascata di cioccolata sul loro profiteroles fatto in casa. Stories in evidenza sul nostro profilo Instagram per credere.


Noi eravamo in piedi dalle 3 della mattina prima perciò, dopo una veloce passeggiata nel quartiere, abbiamo deciso di tornare in hotel per il check-in e un meritato sonno ristoratore, ma voi potete decidere di fare mille cose come godervi uno spettacolo al Moulin Rouge!
GIORNO 2
Iniziate la giornata con una bella Petite Dejeneur, il pasto migliore in Francia. Noi abbiamo trovato per caso un posto che ci sentiamo di consigliarvi: si chiama Le Royal, è vicino la fermata Opera. Con 9,50 euro avrete il menù colazione. Alleghiamo foto: si sente quasi il profumo.

Il giro del giorno è partito da dove eravamo già stati: la piazza del Louvre. Da lì abbiamo attraversato tutti i Jardin de Tuileries fino a Place de la Concorde, la più grande di Parigi.



Girate a sinistra e dirigetevi verso Hotel des Invalides, quando lo vedrete, leggermente in lontananza, imboccate Rue de l’Universitè per avere una fantastica visuale sulla Tour Eiffel

Potete salire sulla Torre e godervi la magnifica vista o percorrere i Giardini di Campo di Marte.
Noi da lì siamo andati direttamente alle nostre visite prenotate: Palais Garnier, Saint Chapelle e Musee d’Orsay.
Il teatro dell’Opera è probabilmente uno dei palazzi più belli mai visti: difficile scegliere tra lo scalone, la sala dei mosaici o la galleria d’oro. Per non parlare della sala del teatro con l’orchestra che suona e il soffitto dipinto da Chagall! Potete prenotare i biglietti qui https://www.operadeparis.fr/en/visits/palais-garnier




La Saint Chapelle è più piccola di quanto ci aspettassimo e le vetrate riflettevano molto poco, come dicevamo all’inizio vi consigliamo la visita solo con la luce del sole. Si può prenotare anche poco prima di entrare a questo sito http://www.sainte-chapelle.fr/en/#


Il Musee d’Orsay merita il prezzo del biglietto anche solo per la collezione all’ultimo piano: l’ala dedicata a l’Impressionismo e Post Impressionismo. Arrivate prima perché c’è da fare la fila fuori per i controlli green pass e bagagli. L’audioguida costa 5 euro e secondo noi vale la pena prenderla. Non andate di fretta, prendetevi il tempo di ascoltare le descrizioni davanti le opere più importanti. Prenotate con largo anticipo http://www.sainte-chapelle.fr/en/#





Fortunatamente finite le visite è finita anche la pioggia. Abbiamo lasciato i quartieri più centrali e turistici per dirigerci verso il Marais che è un quartiere in voga negli ultimi anni, molto carino e movimentato che ci attraeva anche per la presenza al suo interno di Place des Vosges, la piazza più antica di Parigi. Sotto i suoi portici è pieno di piccoli bistrot e gallerie d’arte. Vale la pena farci un giro. Vista l’ora abbiamo deciso di cenare in zona e casualmente ci siamo imbattuti in Camille, in Rue Francs Bourgeois Provate assolutamente il petto d’anatra al miele!
Nonostante i 20 km sul groppone abbiamo deciso di non perderci la vista della Tour Eiffel di sera, mai scelta fu più azzeccata. Usciti dalla fermata metro Trocadero la vista è sensazionale, la torre svetta illuminata nel cielo scuro, difficile staccare lo sguardo

GIORNO 3
Colazione veloce in hotel (ampia e soddisfacente) per dirigerci verso Montmartre. Venti minuti e un cambio di metro dopo, siamo scesi ad Abbesses da cui parte la leggera salita che conduce ai piedi della famosa scalinata della Basilica del Sacro Cuore



Si può decidere di salire con la storica funicolare oppure percorrere la bellissima scalinata. In entrambi i casi man mano che si sale si gode di un panorama unico sulla città.
Perdetevi tra i caratteristici vicoli acciottolati del quartiere degli artisti. Tenete conto che è un luogo estremamente turistico quindi non più autentico e romantico come un tempo ma comunque meritevole di essere visitato.






Finita la visita ci siamo diretti al Jardin du Luxembourg uno dei luoghi più belli che abbiamo avuto modo di visitare: il parco è molto grande e curato nei minimi dettagli, con i viali che si snodano tra i fiori colorati, le foglie autunnali e le fontane monumentali. Tra quest’ultime merita una menzione speciale la Fontana Medicea



Per il pranzo abbiamo scelto due veloci Croque Madame in un piccolo locale, La Petite Suisse, proprio fuori il parco, nella strada di raccordo con il Pantheon che abbiamo visitato subito dopo.

Visto lo scrosciare della pioggia e le poche ore rimaste abbiamo deciso di visitare la Galleria La Fayette, super illuminata e splendente. Anche se non avete intenzione di fare acquisti risalite i vari piani per ammirare la cupola e il palazzo nel suo insieme.

La ricerca di un panino per la cena ci ha fatto scoprire meglio il quartiere del nostro hotel: addentrandoci nelle stradine dell’Oberkampf abbiamo respirato un’atmosfera sfaccettata e multietnica, molto vivo, pieno di locali e invitanti boulangerie in cui abbiamo gustato un’ottima Tarte au citron.
Purtroppo il tempo a disposizione era finito e siamo tornati a prendere le valigie per raggiungere l’aeroporto e salutare quella che meritatamente è una delle città più belle e suggestive del mondo.


